COS’E’?
Il termine deriva dall’inglese “to mob”: aggredire, accerchiare, assalire in massa che ben definisce il fenomeno.
Esso consiste in attacchi, vessazioni e altre tipologie di violenza nei confronti del lavoratore, o gruppo, in modo abitudinario e continuato, che produce disturbi psico-fisici nella vittima.
Ne Esistono 3 tipi:
1. orizzontale: sono i colleghi a fare mobbing ad un loro pari
2. verticale: è il datore di lavoro a vessare un sottoposto
3. ascendente: la vittima è il datore di lavoro, vessato tramite insubordinazione e mancanza di rispetto dai suoi dipendenti.
In ultimo, nel gergo, si parla di “mobber” per indicare chi lo pratica e “mobbizzato” per indicare la vittima.
COME RICONOSCERLO
Il mobbing è uno schema comportamentale finalizzato a far crollare la vittima e portarla all’isolamento aziendale e anche al licenziamento volontario.
In casi più gravi, oltre a disturbi da stress affrontabili e risolvibili, conduce a vere e proprie patologie psichiche: depressione.
Come non citare il caso della ginecologa Sara Pedri scomparsa a marzo poiché vessata dal proprio capo: il primario Saverio Tateo, oggi licenziato.
Lo schema è quello che segue:
CONTINUITÀ: IL MOBBING È UN’AZIONE CONTINUA E RIPETUTA, C’È CHI LA QUANTIFICA IN 1 VOLTA ALLA SETTIMANA PER ALMENO 6 MESI.
GERARCHIA: il mobber è nella maggior parte dei casi un superiore, che sfrutta la sua posizione per vessare la vittima.
SABOTAGGIO: spesso le azioni hanno lo scopo di rovinare il lavoro del collega e questo si manifesta in diversi modi:
– diminuzione del potere decisionale del “mobbizzato”
– isolamento aziendale: mancanza di rispetto da parte dei colleghi.
per esempio lo sminuire la vittima di fronte ai clienti.
DISTRUBI DA STRESS: mancanza di intraprendenza: “faccio il mio lavoro e nulla più”
senso di smarrimento e ansia
peggioramento delle relazioni inter personali anche fuori dal lavoro.
COME AFFRONTARLO
Il mobbing è un reato e il “mobbizzato” ha il diritto e il dovere di denunciare, sia alle associazioni sindacali sia alle forze dell’ordine.
In Italia il fenomeno è disciplinato dall’articolo Art. 2087.
“L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro.”
Gli strumenti che ha a disposizione sono:
Figure di supporto: esistono categorie professionali specializzate nelle relazioni d’aiuto che affiancano il mobbizzato offrendogli supporto psicologico e strategie legali e non per affrontare la situazione, è il nostro caso. Reevolution group ha pluriennale esperienza in questo campo.
lettera di diffida: da inviare al proprio datore di lavoro.
denuncia per mobbing: presso le forze dell’ordine.
Sebbene costituisca un reato, il mobbing è in continua diffusione, questo perché la vittima è intimidita e spaventata da eventuali ripercussioni sulla sfera professionale.
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